domenica 2 dicembre 2012

La riduzione del deficit pubblico non fa sempre migliorare il saldo delle partite correnti

Ammetto che questo post sarà meno comprensibile degli altri. Un poco tecnico se vogliamo. Molto utile però se esiste la volontà di fare chiarezza sull'importanza o meno di ridurre i deficit di bilancio degli stati europei. Riduzione che fu consigliata al tempo della famosa lettera (di commissariamento) della BCE (scrittanonsisadove) al il nostro paese.

La premessa che verrà fatta sarà necessaria per la comprensione.

 Y=C+I+G(+CA)
Generalmente l'economia di un paese può essere di due tipi. Una economia di tipo chiuso agli scambi internazionali oppure aperta agli stessi. Le equazioni rappresentanti queste due tipologie di economie nonchè il loro Prodotto Interno Lordo sono:

economia chiusa==> Y=C + I + G

economia aperta==> Y=C+G+I+CA

Dove: Y è il livello di produzione totale di quel paese
           C è il livello dei consumi interni di quel paese
           I è il livello degli investimenti
           G è la spesa pubblica di quel paese per beni e servizi
           CA=Ex-Im è la differenza tra beni/servizi esportati da quel paese e quelli importati
La sommatoria di C+I+G viene anche chiamata assorbimento interno.
Essendo però in un mondo globalizzato, è sensato e più utile prendere in considerazione la fattispecie delle economie aperte.

Risparmio privato e risparmio pubblico
Facciamo il primo passaggio. Se si sottrae alla produzione totale (Y) del paese i consumi (C) e la spesa pubblica (G) si ottiene S, ossia il risparmio totale nazionale, che sarà uguale alla somme tra CA ed I.

Y=C+I+G+CA ==>  Y-(C+G)=I+CA ==>  S=I+CA

Un'ulteriore passaggio logico è quello che riguarda il risparmio totale nazionale S. Esso è ovviamente la somma del risparmio pubblico e del risparmio privato. Quindi Sp (risparmio privato) sommato a Sg (risparmio pubblico). Come sono composti questi due indicatori?
Il risparmio privato sarà dato dalla differenza tra il reddito disponibile della famiglia Y cui verranno sottratti, logicamente, i consumi (C) e le tasse (T). Il risparmio pubblico sarà invece dato dalla differenza tra le tasse incamerate (T) e la spesa pubblica (G).
Quindi ricapitolando:
Sp=Y-C-T
Sg=T-C
Se abbiamo però detto che S=I+CA allora potremo riscrivere l'equazione in questo modo:

Sp+Sg=I+CA ==> CA=Sp-I+(T-G) ==> CA=Sp-I-(G-T)

Questa ultima equazione è quindi composta da CA che risulta essere il saldo delle partite correnti, ossia la differenza tra le esportazioni e le importazioni del dato paese. (G-T) rappresenta il bilancio pubblico; se esso è <0 avremo un disavanzo pubblico, altrimenti se >0 avremo un avanzo pubblico.

Non sempre la riduzione del disavanzo pubblico fa migliorare il saldo di conto corrente
Secondo l'equazione CA=Sp-I-(G-T) e la teoria dei disavanzi gemelli, se si riduce(aumenta) il disavanzo pubblico, si dovrebbe aumentare(ridurre) il saldo delle partite correnti. Tenuto presente che Sp-I rimanga invariato. Perchè questa teoria?
Negli anni '80, durante l'amministrazione Reagan, vi fu un massiccio ritocco di (G-T). Reagan decise di ridurre le tasse (T) e di aumentare notevolmente la spesa pubblica (G). Negli Usa, in quegli anni, il disavanzo pubblico aumento di circa il 2%, risparmio privato e investimenti variarono dello 0,5%, mentre il saldo di conto corrente peggiorò di circa il 3%. Quindi la teoria dei disavanzi gemelli sembrava aver senso.

Il caso europeo invece racconta un'altra storia. Negli anni precedenti l'adozione ufficiale dell'euro (1999) fu richiesto agli stati di rientrare in certi parametri. Tra questi vi era il disavanzo pubblico. Fu chiesto agli stati di fare più sforzi possibili per ridurre tale "peccato". Pena la non entrata nell'area monetaria. Secondo la teoria dei disavanzi gemelli ci si aspetterebbe che se la spesa pubblica (G) fosse stata compressa, con un conseguente incremento delle tasse (T), per diminuire al massimo il deficit di bilancio, il saldo di conto corrente avrebbe dovuto migliorare della stessa percentuale. Ovviamente tenuto conto che i risparmi privati sarebbero rimasti pressochè invariati, come l'esperienza statunitense aveva fatto osservare un decennio precedente.
Tradotto la teoria avrebbe indicato come una riduzione del deficit di bilancio avrebbe fatto migliorare le esportazioni del paese. Logicamente se lo stato assorbiva meno produzione per il consumo interno, avrebbe disposto di maggior produzione stessa da poter esportare all'estero.
Purtroppo non successe questo.

Anno CA Sp I G-T
1995 0,6 25,9 19,9 -5,4
1996 1 24,6 19,3 -4,3
1997 1,5 23,4 19,4 -2,5
1998 1 22,6 20 -1,6
1999 0,2 21,8 20,8       -0,8 (*)

La tabella racconta di come il disavanzo pubblico dell'allora eurozona diminuì di circa 4,5 punti percentuali. Il saldo di conto corrente CA, invece che migliorare di circa la stessa percentuale, diminuiì! Da notare come il risparmio privato non rimase invariato. Diminuì. Le spiegazioni che furono date furono sostanzialmente due:
  1. David Ricardo, economista inglese del XIX secolo, riteneva che le famiglie e le imprese anticipino sempre le scelte del governo. In questo caso una forte riduzione della spesa pubblica fece intendere che di li a poco sarebbero aumentate le tasse. Tant'è che i risparmi, infatti, vennero intaccati. Sp diminuì in quel quinquennio di 4,1 punti percentuali.
  2. L'euforia e il grande ottimismo che generava l'adozione della nuova moneta indussero i consumatori a "spendere" di più. Grazie anche all'aumento delle attività finanziarie in quel periodo.
Questo post vorrebbe essere dedicato a tutti quelli che predicano come la riduzione della spesa pubblica ci renderebbe più competitivi. Soprattutto ora che il nuovo supercontrollore dei conti pubblici si è insediato.

Have a nice sundey. If you can....


(*)La fonte dei dati è OCSE,OECD Economic Outlook 68 del dicembre 2000

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