sabato 22 dicembre 2012

Pareggio di bilancio. Un po meno Italia e un po più Germania

Un nuovo passo verso il modello tedesco è stato fatto. Il traino tedesco. La felice oasi tedesca immersa nella realtà drammatica europea. Dopo l'approvazione del pareggio di bilancio nei due rami del parlamento, ci siamo inchinati, di qualche altro grado, al nord europa. Che significato dovremmo dare a questo pareggio di bilancio. Prendiamo l'esempio più semplice e diretto. Un nucleo familiare composto da quattro soggetti. Di cui due, i genitori, dispongono di un'entrata fissa ciascuno. Lo stipendio. Gli altri due individui sono i figli, minorenni, e il loro mestiere è lo studente. Se l'entrata della famiglia è 2500 euro al mese, la famiglia potrà spendere al massimo quella cifra. La pianificazione e la razionalità diventeranno compagne di viaggio stabili e durature nel tempo. Se la prossima estate la tal famiglia desidererà andare in vacanza, essa dovrà risparmiare durante tutto l'anno. Mese dopo mese. Giorno dopo giorno. Sperando di arrivare al giorno della prenotazione con i soldi necessari a pagare l'ammontare richiesto. Nel caso in cui non dovessero riuscirci, niente vacanze. Rimandate a l'anno successivo, forse. Direte voi "embè?". "Che stìano a casa". "Le vacanze non sono di certo indispensabili in un nucleo familiare". Bene dico io. Potrei pensare che siete un po acidi ma, tutto sommato, potrei anche convenire con voi. Per qualche minuto ancora. Immaginate ora un'altra famiglia in cui il padre sia un imprenditore. Sostanzialmente l'imprenditore è colui che mette in atto un progetto ambizioso, un'idea geniale o semplicemente pratica che potrebbe far cambiare radicalmente la sua vita. Purtroppo è difficile trovare un imprenditore che disponga, inizialmente, dell'ammontare necessario a far partire l'azienda, o progettare l'idea avuta in precedenza. "Embè" potrebbe dire qualcuno. "Che rimanga a fare il lavoro che faceva prima". Vado avanti. Terzo ed ultimo esempio. Un altro imprenditore, con azienda già avviata. Il mercato del suo settore è in subbuglio, poichè le aziende concorrenti, tramite il settore interno di ricerca&sviluppo, hanno sviluppato un nuovo progetto che potrebbe far ampliare le loro vendite. Il nostro imprenditore è sfortunato. Il pareggio di bilancio gli impone di non investire in quanto i suoi risparmi non sono sufficienti.

I tre esempi, estremamente banali e semplificati, rendono l'idea di due realtà ben distinte e precise. La prima di una famiglia che vuole andare in vacanza. Azione che può essere considerata non necessaria. In effetti, al più, i bambini ci rimarranno male e i genitori saranno più stressati. I pochi risparmi saranno utilizzati, se ce ne fosse bisogno, per delle sedute di gruppo da uno psicologo.
Gli altri due soggetti, invece, andranno incontro al medesimo destino. La chiusura, o fallimento se preferite. Il primo non riuscirà a veder nascere la sua azienda. Il secondo la vedrà chiudere nel medio periodo.

"Embè" potrebbe dire a questo punto qualcuno. "Le morali de ste favolette n'do stanno?"
Il concetto che si vuole far passare è che lo Stato non è il primo esempio. E' quello dei due imprenditori. Impedire allo stato di spendere ed investire solo nel momento in cui l'avanzo di bilancio permette di agire in tal modo è come mettere ad una persona una camicia di forza. E' ancora possibile deambulare, ma diventano complessi quelli che fino a prima erano semplici movimenti.
Se dovesse arrivare la crisi, quella con la C, la prima famiglia e i due imprenditori potrebbero tagliare le spese improduttive. Nella prima si eliminerebbe il caffè al bar mattutino, gratta e vinci, sigarette, il pranzo giornaliero al bar (W la schiscetta). E se ciò non dovesse bastare? La spesa familiare sarà fatta nei discount, rigorosamente al plurale. Perchè i dèpliant delle offerte diventerebbero buoni amici. L'azienda dell'imprenditore diventerà un poco più triste. Gli aumenti di stipendio saranno congelati. Le assunzioni saranno congelate. Qualche "ristrutturazione", del personale, potrebbe essere messa in atto.

E lo Stato? Lo Stato racchiude in sè gli ultimi due esempi. Esso abbraccia le caratteristiche di un imprenditore. In un momento di crisi, in cui i singoli faticano ad investire e a creare lavoro, il Governo deve poter agire, tramite gli strumenti di politica economica e monetaria, senza troppe restrizioni. Il pareggio di bilancio fa passare il concetto che solo tramite l'austerità si possono liberare le risorse necessarie per la spesa. In realtà, storicamente, questo non è mai avvenuto. Semplicemente perchè gli unici tagli che si possono fare sono quelli lineari. Quindi molto grossolani, che vanno sempre a toccare punti nevralgici e molto cari ai cittadini.

Tutto ciò ha poca importanza oramai. Da ieri siamo un po meno Italia e un poco più Germania.

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