martedì 18 dicembre 2012

Per tutti quelli che affermano "se usciamo dall'euro:cavallette, peste, inflazione e benzina alle stelle"

"Se usciamo dall'euro sarà un disastro"
"Se usciamo dall'euro avremo l'inflazione alta come in Argentina!"
"Se usciamo dall'euro avremo una moneta svalutata e non potremo più permetterci le materie prime"
"Se usciamo dall'euro avremo una svalutazione che ci farà svendere le nostre aziende"
"Se usciamo dall'euro..."

E'mmo basta! Ogni qual volta si assiste ad un pietoso spettacolo televisivo riguardante temi economici, gli ospiti propinano opinioni totalmente campate per aria come assiomi fondamentali.
Economisti e politici, passando per giornalisti e gente passata di li per caso, si lasciano andare a paternalismi e bacchettate verso coloro che solamente osano immaginare come possibile alternative strategy quella di abbandonare la moneta unica, e quindi l'eurozona. Giammai! Ciò non può assolutamente essere contemplato nelle loro acute menti, raffinatissime. Al suono di:

"L'euro ci affratella"
"L'euro ci ha arricchito"
"L'euro è il nostro passato, presente e futuro"
"L'euro...qualunque cosa mi stia passando per la calotta"

luogocomunisti e piddini starnazzano, scimmiottano e pappagalleggiano i loro miti ed eroi come Bersani, Monti, Alfano, Letta (tutti e due ovviamente),etc (lista troppo lunga).

"Se usciamo dall'euro sarà un disastro" è geniale. E' una frase al contempo senza senso e generale che difficilmente può essere smontata. Forse solo una persona dotata di grande acume potrebbe disarcionare i cavalieri del Partito Unico dell'Euro. Io non sono quella persona, quindi mi tocca passare al punto successivo, sperando di aver maggior fortuna.

"Se usciamo dall'euro avremo un'inflazione alta come in Argentina". Su questa mi posso permettere di dire un paio di cosucce. La prima è che l'aggancio tra pesos argentino e dollaro fu molto più violento che l'aggancio lira-euro(leggere: marco tedesco). Ecco perchè l'Argentina ha sofferto e soffre tuttora di livelli di inflazioni nominali e reali di valore consistente. Secondo: l'Italia ha già vissuto uno sgancio valutario, ovvero quello dallo Sme nel 1992. Nonostante economisti e politici sostengano che l'inflazione crebbe e che quindi ciò conferma la tesi che è meglio rimanere chiusi nel ripostiglio europeo, in attesa che qualche galantuomo decida di aprirci la porta.
Le cose però sono andate diversamente. L'indice dei prezzi al consumo, o inflazione, non crebbe, ma decrebbe di 0,5 punti percentuali annuali, nel biennio 1992-1994.

Fonte: Rischio Calcolato


Questo dovrebbe rassicurare tutte quelle persone che sono state terrorizzate dagli amici del Partito Unico dell'Euro. Infatti non è detto che una svalutazione monetaria del 20% si trasferisca in un aumento della stessa percentuale dei prezzi, la base di costo industriale è semplicemente un fattore, e non sempre il più determinante, di quello che poi è il livello definitivo di inflazione. Fortunatamente le dinamiche che governano i prezzi sono più complesse di quello che vogliono farvi credere.


"Se usciamo dall'euro avremo una moneta svalutata e non potremo più permetterci le materie prime"
Questo timore è stato installato brutalmente nelle menti dei piddini. Lo stupro è stato violento e questo è il risultato. Pensando al caso 1992 l’incidenza delle materie prime importate fu una componente che incise poco sul prezzo finale dei beni. Anche la benzina ebbe un aumento ben minore dell’incremento del costo del petrolio in lire dovuto alla svalutazione. Semplicemente perchè:
Se svalutiamo del 20% e, seguendo il ragionamento piddino, questa percentuale si dovrebbe trasferire sul costo della benzina. Cosa significa? Ipotizziamo che il costo della benzina diventi di 1800 lire  e che la nostra uscita dall'euro ci riporti ad una lira svalutata del 20%. La benzina dovrebbe aumentare di 360 lire, ed arrivare così a 2160 lire. Scusate!?! Non abbiamo le accise che compongono circa il 60-70% del costo effettivo della benzina? Potremmo semplicemente decurtare le accise del 30-40% ed avere così il distributore che eroga benzina a circa 1400 lire.

"Se usciamo dall'euro avremo una svalutazione che ci farà svendere le nostre aziende"
La fantasia del piddino non ha davvero limiti. E' ormai credenza diffusa che le nostre aziende sarebbero a rischio compravendita straniera nel momento in cui l'uscita dalla moneta unica ci regalasse una liretta brutta, puzzolente e quindi fortemente svalutata. Innanzi tutto questo timore è già in antitesi piddina che vuole l'isolamento italiano dai mercati internazionali. Tradotto nessuno verrebbe più ad investire e a portare i soldi nel bel paese. Tralasciando codesta pignoleria concentriamoci sull'effettivo prezzo delle aziende italiane. Per chi volesse acquistare un'azienda nostrana, la crisi ha già fatto uno sconto che varia dal 45% al 75%. Quindi un ipotetica svalutazione del 25% andrebbe moltiplicata allo sconto effettuato dalla crisi: 0.45X0.25=0.11 che tradotto sarebbe circa il 10% di sconto ulteriore. Trascurabile rispetto al crollo delle quotazioni delle nostre multinazionali.

"Se usciamo dall'euro" non sarà sicuramente una passeggiata. Chi pensa che basta svalutare per recuperare competitività non sta facendo informazione. Sarà e sarebbe difficile, complicato. Dovremmo fare molti sacrifici. Però saremmo padroni del nostro destino. Potremmo attuare liberamente le politiche economiche, fiscali, del lavoro, energetiche, che riterremmo opportune; senza essere soggiogati e sobillati da interessi più grandi e lontani (geograficamente). Anche per chi pensa che nel mondo globalizzato in cui siamo solo l'eurozona, nella sua interezza, possa affrontare le sfide che verranno lanciate dai Brics e dai paesi in via di sviluppo che, con la loro ricchezza di manodopera e materie prime, ci annichilirebbero. Come negli anni successivi alla guerra competemmo con Stati Uniti, Giappone, Germania e Russia, anche domani potremo competere con Cina, Brasile, Nigeria, Australia. Solamente se riacquisteremo la nostra sovranità che ci permetterà di attuare politiche adatte alle nostre caratteristiche, invece di scimmiottare goffamente paesi come la Germania, Finlandia e Olanda che niente hanno a che vedere con noi. Con tutto il rispetto ovviamente!

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