Propongo l'articolo postato da vocidallagermania.
Un articolo su Der Spiegel
ci ricorda che il nostro martoriato paese, in rapporto al PIL, paga il
contributo piu' alto al bilancio EU. Basteranno questi dati a scalfire i
soliti pregiudizi?
Prendere
solamente, e non dare niente? L'Italia è considerato il piu' grande
beneficiario della UE. Errore. Non sono Germania o Francia a pagare il
contributo piu' alto - almeno in relazione al PIL del paese.
Ad
Alexander Dobrindt piace usare parole drastiche: "Chi mette i risultati
in secondo piano rispetto alle politiche lassiste del sud-Europa,
minaccia l'idea stessa di Europa", scriveva il segretario generale della
CSU in giugno sulla sua pagina Facebook. Parole a conferma di quello
che molti pensano: nel sud amano solamente oziare, noi al nord lavoriamo
duro e paghiamo anche per i loro debiti.
Tanto
piu' il gioco si fa duro, tanto piu' cattivi si fanno i pregiudizi. In
queste settimane si sta discutendo del bilancio EU dei prossimi anni. I
presunti pigri hanno buone possibilità per pretendere piu'
trasferimenti. Ma quando i capi di stato e di governo si incontreranno,
sarà già chiaro chi si merita il titolo di ufficiale pagatore: l'Italia.
In
rapporto al PIL, nel 2011 nessun'altro paese ha contribuito al bilancio
EU quanto l'Italia. Il suo contributo lo scorso anno è stato pari allo
0.38 % del PIL, circa 5.9 miliardi di Euro. Stiamo parlando di
contributi netti: cio' che l'italia riceve da Brussel è già calcolato nel contributo italiano, siano sovvenzioni per gli olivicoltori toscani o fondi strutturali per la disastrata economia siciliana.
Proprio
l'Italia, il cui capo di governo Mario Monti nel fine settimana ha
annunciato le dimissioni, ormai senza sostegno per la sua politica di
risparmio. Proprio l'Italia, che da tempo paga alti tassi sul debito
pubblico e che in passato ha sempre dovuto smentire di avere bisogno di
aiuti.
Nessun
dubbio sul perchè la quota italiana sia salita: il suo PIL a causa
della crisi si riduce, si potrebbe argomentare. Non è cosi'. Nel 2009 in
Italia, come in Germania, c'è stato un crollo del PIL. Nei 2 anni
successivi - anche nel 2011 - la ricchezza prodotta è di nuovo tornata a
crescere. Questo è il primo anno in cui l'economia italiana dovrebbe di
nuovo tornare indietro.
E
dov'è la Germania nella classifica? Anche il Belgio e l'Olanda in
rapporto al loro PIL hanno una quota maggiore rispetto alla Repubblica
Federale. La Germania segue con Finlandia e Danimarca in terza
posizione. Certo, se si guardano i numeri assoluti, la Germania è ancora
il piu' grande contribuente di Brussel - dopo tutto la Germania resta
l'economia piu' grande, e anche una piccola percentuale è sempre un bel
po' di denaro. Il contributo netto tedesco è di circa 9 miliardi di
Euro, vale a dire lo 0.34 % del PIL.
Ma
la Germania è sempre stato il piu' grande contributore netto, potrebbe
essere l'obiezione. Per niente. Dal 2000 in poi a guidare la classifica
sono stati i Paesi Bassi, o addirittura il Belgio, che con un debito
pubblico di oltre il 100% del PIL appartiene al gruppo dei paesi
problematici.
Il
titolo di ufficiale pagatore segreto - e involontario - lo merita
l'Italia, che dopo Germania e Francia, resta il terzo contribuente ai
fondi di salvataggio. E nonostante il suo alto indebitamente non ha
ancora ricevuto un cent dal fondo salva stati.
L'esempio
italiano mostra che l'ammontare dei contributi netti all'EU si basa
molto piu' sulle capacità di negoziazione che sulle dimensioni
dell'economia. O si potrebbe anche dire: sulla sfacciataggine. Alcuni
paesi hanno negoziato sconti generosi, primo fra tutti la Gran Bretagna.
Altri ricevono sconti dovuti ai costi aggiuntivi causati dallo sconto
britannico - l'Italia non appartiene né all'uno né all'altro gruppo.
Le
condizioni speciali britanniche fanno si' che lo UK contribuisca per
una piccola parte del suo PIL (0.32 %), molto meno dell'Italia. Questo è
ingiusto, secondo Mario Monti, il quale insieme alla Francia chiede di
abolire per intero lo sconto britannico
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